Polisonnografia: si può fare in farmacia?

17 Febbraio 2023

Stanchezza costante, irritabilità, sonnolenza diurna, difficoltà a concentrarsi: sono questi alcuni dei sintomi che possono indicare un qualche tipo di disturbo del sonno. A volta si tratta di una forma di insonnia, come la difficoltà ad addormentarsi la sera o il risveglio precoce. Altre volte, invece, i disturbi del sonno sono più difficili da individuare, perché non causano un vero e proprio risveglio ma alterano le fasi del sonno. Queste fasi sono principalmente due: la non-REM e la REM[1]. Nel corso della prima, l'attività cerebrale rallenta e gli occhi non si muovono rapidamente. Nella seconda, gli occhi si muovono rapidamente e l’attività cerebrale accelera, così come il battito cardiaco e la frequenza respiratoria. Se si modifica il corretto alternarsi di queste fasi, il sonno può diventare leggero, interrotto e di fatto poco o per nulla riposante[2].

I più noti esami non invasivi per indagare la presenza e la natura dei disturbi del sonnosono la polisonnografia e il monitoraggio del sonno. Sebbene lo scopo sia lo stesso, i due esami non vanno confusi e hanno delle differenze. La polisonnografia è un esame strumentale che consiste nel monitoraggio, durante le ore di sonno, di vari parametri del paziente: la respirazione, l'attività del cervello e del cuore, il livello di ossigeno nel sangue, il russamento e i movimenti di arti, occhi e torace[3]. È un monitoraggio davvero completo, che viene prescritto dal medico nel caso si sospetti la presenza di un disturbo del sonnocome apnee notturne (dette anche OSAS, Sindrome delle Apnee Ostruttive del sonno), sindrome dei movimenti periodici degli arti, insonnia cronica, parasonnie (come sonnambulismo, paralisi del sonno e terrori notturni) e narcolessia.

La polisonnografia non può essere prenotata in farmacia, ma viene eseguita di solito in un centro del sonno o in una struttura ospedaliera specializzata: sostanzialmente, il paziente deve trascorrere una notte nella struttura, in una stanza appositamente destinata a questo esame che è videosorvegliata e assomiglia a una camera di albergo[4]. Prima dell’addormentamento, sul paziente vengono applicati dei sensori (su testa, torace, gambe...) che servono appunto a registrare i vari parametri prima indicati.

 

La differenza principale tra polisonnografia e monitoraggio del sonno è questa: la prima va svolta in genere in un centro specializzato e identifica una vasta gamma di disturbi, il secondo invece si può prenotare in farmacia ed eseguire in telemedicina a casa, nella propria camera da letto, e serve soprattutto a individuare le apnee notturne. Questo disturbo è abbastanza comune ed è caratterizzato da interruzioni momentanee della respirazione durante il sonno. Identificarlo per tempo è importante: non solo per migliorare la qualità della vita del paziente, ma anche perché potrebbe accompagnarsi ad altre patologie, come l'insufficienza cardiaca, e avere effetti negativi a lungo termine.

 

Per eseguire un monitoraggio del sonno a casa si può usare lo Sleep Monitor, un dispositivo portatile (simile a un orologio da polso collegato a una cannula nasale e a un pulsossimetro) che bisogna indossare per tutta la notte così da monitorare flusso respiratorio, saturazione e frequenza cardiaca. L’esame non invasivo e questo strumento possono essere prenotati nelle farmacie dove è disponibile il servizio. I risultati vengono poi refertati in breve tempo da medici pneumologi specialistici e inviati al paziente.

 

 

 

[1] What Are REM and Non-REM Sleep?, WebMD, 2022

[2] What is REM Sleep and How Much Do You Need?, Sleep Foundation, 2022

[3] Polisonnografia (esami di accertamento), ISSalute, 2020

[4] Ibidem

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